“Fattore 1% Piccole abitudini per grandi risultati”. Di Luca Mazzucchelli. Recensione

Ormai da diversi anni il nome di Luca Mazzucchelli è un punto di riferimento per gli appassionati di psicologia e crescita personale d’Italia. I suoi video, articoli e interviste che diffonde gratuitamente su internet, e che gli hanno valso la fiducia del pubblico, hanno contribuito a diffondere un’idea fondamentale: che migliorarsi è possibile. A patto che ci impegniamo attivamente, però.

In questo libro Luca condivide generosamente le strategie che lo hanno portato, un passo alla volta, ad affermarsi nella sua vita professionale.

Ho la fortuna di collaborare con lui da quasi due anni, e di conoscere il “dietro le quinte” del suo successo. Ecco: in “Fattore 1%” racconta, con la trasparenza che lo contraddistingue, il suo personalissimo metodo: il metodo Mazzucchelli.

Il tema centrale è quello delle abitudini: argomento forse meno “sexy” rispetto a quello della motivazione, ma più onesto e decisamente più  affidabile.

Infatti, mentre la motivazione (estrinseca) è al di fuori del nostro controllo, le abitudini e i comportamenti deliberati sono invece qualcosa che possiamo dirigere intenzionalmente al fine di realizzare i risultati che desideriamo.

In “Fattore 1%” viene descritto un percorso di crescita personale molto concreto, basato non solo su  studi scientifici e ricerche affidabili, ma soprattutto su quegli elementi che Luca ha testato sulla propria pelle, e che lo hanno aiutato e lo continuano ad aiutare quotidianamente.

 

FATTORE 1%

A questo punto, immagino che vi stiate chiedendo quale misterioso elemento sia questo fantomatico “Fattore 1%”  del titolo.

Ve lo svelo subito, senza girarci tanto intorno: si tratta di quel piccolo, minuscolo cambiamento, al quale non potete dire di no. Quel microscopico cambiamento che vi permetterà di fare il primo passo nella direzione che desiderate.

Vi sembra cosa di poco conto?

Fermiamoci un attimo a riflettere. Onestamente.

Se ci pensiamo bene, ciò che solitamente ci impedisce di realizzare la lista dei nostri buoni propositi che stiliamo a inizio anno è proprio il pretendere troppo da noi stessi. Vogliamo tutto e subito: < Da adesso niente tv e dolci, solo palestra e libri! > ci diciamo convinti. Tuttavia, queste aspettative irrealistiche finiscono il più delle volte per deluderci. Perché, se anche riusciamo a impegnarci per due settimane, poi arriva la terza settimana! Quella in cui ci rendiamo conto di una cosa: i cambiamenti sono faticosi e non si reggono sul fuoco di paglia di un entusiasmo iniziale.

Infatti, ogni sistema tende all’omeostasi, dunque ogni tentativo di cambiamento, soprattutto se di grande entità e repentino, tende a essere ostacolato.

Dunque, uno dei modi per aggirare queste resistenze è quello di non cercare un cambiamento istantaneo, ma qualcosa di estremamente graduale. Un cambiamento sostenibile che possiamo mantenere nel tempo.

In pratica, quando si tratta di un percorso di crescita personale non siamo chiamati a fare un fulmineo  scatto dei cento metri ma piuttosto una lunga corsa. 

Settare la propria mente su piccoli passi, ma piazzati bene, serve a ridimensionare illusorie aspettative di cambiamenti magici e istantanei, orientandoci verso un più realistico e meticoloso lavoro quotidiano che ci porterà, un passo alla volta, a realizzare i nostri obiettivi.

Niente ricette magiche e crescite miracolose, ma ragionati e piccoli cambiamenti che se applicati con costanza, in modo da renderli abitudinari, portano a grandi risultati. Garantisce Luca Mazzucchelli!

 

ANATOMIA DELLE ABITUDINI

Infatti, la cosa bella delle abitudini è che sono prevedibili, e possiedono una loro anatomia, che è la seguente:

Segnale –> azione –>  Beneficio

Ovvero, come si sa bene in psicologia, quando siamo in presenza di un certo segnale, istintivamente mettiamo in atto un dato comportamento, che saremo portati a ripetere tutte le volte che ne otteniamo un beneficio. Oppure che eviteremo di attuare se otteniamo un effetto negativo.

In questo modo, servendoci di appositi segnali, disseminati astutamente nel nostro ambiente, possiamo modellare i comportamenti che intendiamo intraprendere, o estinguere quelli dannosi.

I consigli pratici proposti da Luca sono diversi. Ad esempio, possiamo servici delle to do list, mettendole ben in vista sulla home page del nostro smartphone, in modo da ricordarci di concentrarci sulle azioni importanti piuttosto che perdere tempo sui social.

Oppure possiamo portare al polso un bracciale che ci ricorda l’importanza di impegnarci quotidianamente, anziché stare con le mani nelle mani.

O ancora possiamo usare i Feedback, misurando i risultati delle nostre azioni in modo da modellare i comportamenti che vogliamo implementare basandoci su parametri più solidi, perché come dice Luca: < Quello che misuri cresce >

Ad ogni modo, è fondamentale, almeno in prima battuta, non pretendere troppo da noi stessi. Se siamo dei patiti del divano, ma intendiamo fare attività fisica, iniziamo dedicando 5 minuti agli addominali. Poi passeremo a 10 e così via, fino a quando ci sentiremo in grado di fare mezz’ora di palestra.

Una parte che ho molto apprezzato del libro, non a caso quella iniziale, si concentra sui valori, poiché rappresentano la base di ogni possibile strategia che vogliamo portare avanti.

Infatti, per quanto organizzati ed efficienti possiamo procedere, se non stiamo puntando nella direzione dei nostri valori ci sentiremo inevitabilmente frustrati e vuoti. E nessun passo avrebbe molto senso. Un po’ come abbottonarsi la camicia partendo dal bottone sbagliato: ad un certo punto ci accorgeremo di essere non allineati. Quindi è fondamentale partire col piede giusto.

Molto interessante infine lo spunto finale di “credere in quello che non c’è”, ovvero di avere fiducia nei nostri desideri e di non avere troppa fretta. Come un seme ha bisogno di tempo e cure per dare vita a una pianta, anche i risultati che vogliamo ottenere necessitano, soprattutto inizialmente, di tutta la nostra perseveranza, per compiere quel fatidico 1% che, giorno dopo giorno darà i suoi frutti. All’inizio non vedremo granché, e la tentazione a smettere può essere tanta. Ma solo avendo fiducia e impegnandoci, credendo in quello che oggi non c’è potremo domani fare il nostro raccolto.

Buona lettura

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By

Davide Lo Presti

PSICOLOGO

Montecatini Terme

www.psicologoMontecatini.com 

Autore del libro “La profezia che si autorealizza. Il potere delle aspettative di creare la realtà”

Disponibile in tutte le librerie e negli store online.

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►Qui invece puoi trovare alcune mie recensioni: http://www.psicologomontecatini.com/category/libriperlamente/recensioni/

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